domenica 3 giugno 2012

Una mia poesia malinconica.

Non so più parlarti d'amore,
ho esaurito il mio vocabolario di carezze e illusioni,
e tenerezza e ingenuitià
e sospiri di neve profumata alla rosa,
poichè tu non mi ascolti più,
e forse mai più mi ascolterai...
Accecato dal mondo,
guardi più lontano del tuo presente,
a metà strada tra lo sfinimento della gelosia
e l'imbarbarimento del dolore che essa comporta...
Ma non ti avvedi che io mi strazio per te,
della tua medesima angoscia?
...o uomo di poca fede,
uomo abbarbicato all'orgoglio,
non ti accorgi che
l'orgoglio virile che pretende un amore unico,
il quale non riesci a credere di possedere da sempre,
ti separa dal tuo futuro,
dalla bellezza delle mie mani
che scrivono solo per te,
del colore dei tuoi occhi.
Allora, ti lascio libero di girare a vuoto
per quel mondo
che ti aizza e ti ferise e ti pugnala,
solo perchè non mi vuoi ascoltare,
ma io non ti tradisco e continuo
a scrivere del colore dei nostri occhi. F.F.

2 commenti:

  1. "non riesci a credere di possedere da sempre"

    il male più grande è in queste parole...
    pennellate quasi a voler infilare coltellacci nelle piaghe...

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    1. ..è il dramma della coppia moderna...accecata dall'odio, dalla paura, di perdere ciò che invece possiede indipendentemente da tutto e tutti...

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